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Silenzio...


Dirette Live su tutti i social, collegamenti da tutto il mondo, sorvoli con elicotteri, droni, condivisioni, immagini, rumori. Alle 3.36 di un notte di un estate che sta finendo un suono che viene dal profondo della nostra terra sveglia il silenzio, quel silenzio fatto di sogni, di speranza, quella di chi era appena rientrato da una serata con gli amici, di chi stava per svegliarsi per una nuova giornata di lavoro, di chi sperava che domani fosse un giorno diverso, di chi credeva che quell’estate non sarebbe mai finita di chi un po triste sapeva che fra qualche settimana invece sarebbe ricominciata la scuola, di chi stava sognando una vita diversa. Nel tuo letto, nella tua casa, la casa dei nonni, per qualcuno un luogo dove ricordare gli anni d’oro del grande Real, per i più piccoli un mondo da scoprire fatto ancora di valori sani e tradizioni lontane dalle luci della grande città conservato in leggende popolari, fatte di persone con le rughe sul volto e mani consumate dal lavoro. Ci si conosce tutti, e tutti in comune hanno almeno un cugino uno zio un nonno un pronipote, ti accorgi che fai parte di una grande famiglia che il tempo, il lavoro purtroppo ti ha costretto a guardare il posto dove sei nato sempre più spesso da uno specchietto retrovisore della tua auto, quando finite le vacanze si ritorna alla vita di tutti i giorni, ma nel cuore c’è sempre il ricordo delle sere d’estate passate a guardare il cielo nel silenzio del tuo piccolo grande paese. 3.36 un rumore, poi un altro, la terra quella che spesso ci dimentichiamo essere viva, quella terra a cui troppo spesso portiamo poco rispetto, una terra che continuiamo ad incendiare ad avvelenare e riempire di cemento, spesso dove non possiamo, spesso senza rispettare regole e regolamenti, spesso senza pensare che… Un giorno quella terra posso svegliarsi nel buio della notte ed in pochi secondi inghiottire speranze, sogni, emozioni, colori, profumi e vite. Allora tutto cambia, pochi secondi dove il silenzio caldo di una notte d’estate si trasforma in un soffio gelido, che porta via i sogni, le speranze i ricordi di chi era ancora troppo piccolo per gridare aiuto, di era troppo grande per fuggire. Silenzio… da sotto i cumoli di polvere, sassi, di quella che fino a qualche secondo fa era la tua casa il tuo rifugiarti quando eri triste, il posto dove sorridere e scherzare adesso non esiste più. La prima telefonata alle forze dell’ordine, la seconda la terza, il primo post, il primo tweet, la prima foto, la prima mano che ancora si muove sotto il peso della sua casa e al dolore che provi un quel momento c’è un dolore più forte quello di sapere che in un attimo hai perso una vita di sacrifici, una vita a cui spesso hai rinunciato alle tue passioni per aggiungere un mattone alla casa dove far crescere i tuoi figli, la casa dove proteggerli. Inizia la triste conta di chi purtroppo non c’è l’ha fatta di chi purtroppo la terra si è portato via, inizia la prima diretta, inizia il grande fratello mediatico, la ricorsa all’inquadratura della macchinina rossa del bimbo che spunta dalle macerie, la foto della mano che spunta dalla polvere, la foto di chi purtroppo ha smesso di sognare. Silenzio… ci colleghiamo per sentire in diretta le testimonianze di chi è sopravvissuto, ci colleghiamo per ascoltare i soccorritori, ci colleghiamo dall’ospedale… ci dica adesso cosa farà, lei invece cosa ha sentito, lei invece cosa ha provato, lei come è scampato… Silenzio… in questo momento il silenzio… insieme ai tanti volontari, vigili del fuoco e tutte le forze dell’ordine sono i veri eroi di queste ore, il silenzio di chi ora deve ricominciare di chi è rimasto solo, di chi ha perso le parole. Silenzio… siamo il paese delle mezze verità, ma sappiamo anche essere il paese delle grande sfide e non ci tireremo indietro nemmeno in questa… Silenzio è ora di ricominciare e ora di diventare l’araba fenice.

Silenzio…

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