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La storia continua


In dieci anni passati ad organizzare gare ho visto sorrisi, lacrimi, pugni al cielo ma soprattutto ho visto tanti Piloti salire su quel palco a sfidare il serpente nero, tanti campioni leggende di questo sport, che hanno lasciato un segno indelebile. Dieci anni passati veloci, dici anni fatti di classifiche e podi dove le caselle spesso riempiti da cognomi importanti, cognomi che hanno fatto la storia di questo mondo, cognomi che hanno scalato le classifiche mondiali alzando al cielo centinai di volte trofei che hanno segnato un tempo che non ritorna. Domenica, una domenica di questa estate caldissima, tanti piloti erano pronti a darsi battaglia tanti nomi, cognomi e soprannomi, dopo dieci lunghi anni li conosci tutti, tutti li in un data base chiamato passione, che per questi lunghi anni non hanno mai smesso di fare centinai di km, qualche rinuncia, qualche litigata con moglie, fidanzata per passare una domenica a Cassino. Tra i tanti cognomi noti, diversi importanti, che hanno fatto storia ma soprattutto la cui passione si tramanda di generazioni. Una passione la nostra che ci rende unici, diversi un po folli e abbastanza immaturi da pensare di non crescere mai abbastanza. Ma arriva un momento in cui quella pista che per tanti anni hai provato a domarla tre metri sopra al cielo, adesso quasi non la vedi più tutta, la vedi più vicina, nella mani non stringi più una radio ed i tuoi pollici adesso stringono un cacciavite per la carburazione e nell'altra mano tieni stretto al petto un cronometro il cui tempo scorre troppo velocemente, ti guardi intorno cercando di capire cosa sia successo, cosa è cambiato, di fianco con gli occhi i tuoi compagni di tanti avventure, tante battaglia, tante sportellate, compagni che solo 5000 giorni fa erano li con te che sfidavano il tempo in una gara dove anche i centesimi sembrano un eternità. Eppure qualcosa è cambiato, allora con gli occhi chiusi dal sole alzi lo sguardo al cielo e sul quel palco ora c'è lui, ti guardi con il tuo vicino di box un sorriso come per dire cavolo ne è passato di tempo, quattro, tre, macchine giù, si parte ma questa volta sul quel palco a tre metri sopra di te c'è lui, il tuo più grande trofeo, il tuo più grande successo, c'è tuo figlio con una radio che stringe forte con le sue piccole mani, che con la tua stessa grinta, la tua stessa voglia di vincire giro dopo giro continua a scrivere una storia iniziata quando le foto dei podi erano ancora in bianco e nero. Termina la gara, c'è chi esulta, chi sorride chi pensa già alla prossima gara e ci sei tu che lo guardi neglio occhi e senza nemmeno parlare hai già detto tutto, oggi abbiamo vinto perchè siamo stati insieme un intera giornata condividendo una passione, la nostra passione. Oggi siamo stati io e te.

Dedicata a Filippo Domanin, Antonio Calce, Antonio Romano, Andrea Catanzani, al piccolo Ferrentino Manuel a Lorenzo Pepe, Sessa Vincenzo, al piccolo Manuel Baruzzi e tutti i piccoli grandi campioni che stanno crescendo, noi staremo qui a guardarvi e chi sa un giorno vedervi tutti insieme in una finale mondiale.

La storia continua

Gianluca Decina

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